I Chierici Regolari Minori celebrano a Roma il loro Giubileo nell’Anno Santo

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I Chierici Regolari Minori celebrano a Roma il loro Giubileo nell’Anno Santo

In un clima di profonda preghiera, gioia e comunione, i Chierici Regolari Minori (Padri Caracciolini) hanno vissuto sabato 18 ottobre una giornata di grazia celebrando il loro Giubileo Caracciolino a Roma, nell’ambito dell’Anno Santo della Chiesa Universale.L’evento ha rappresentato un momento storico di rinnovamento spirituale e fraternità internazionale per la Famiglia Caracciolina, riunendo religiosi, laici e amici da tutto il mondo.

Un pellegrinaggio di fede e fraternità

Guidati dal Reverendo Padre Theodoro Kalaw, Superiore Generale, e dal Reverendo Padre Fernando Olivieri, Vicario Generale, il pellegrinaggio ha visto la partecipazione di numerosi sacerdoti e religiosi caracciolini provenienti dalle delegazioni Italia, Stati Uniti, India, Africa e da altri Paesi dove l’Ordine è presente. Hanno preso parte anche rappresentanti delle Associazioni Laicali di San Francesco Caracciolo, insieme a tanti amici religiosi e fedeli laici.

La celebrazione è iniziata a Piazza Pia, nei pressi di Castel Sant’Angelo, con l’accoglienza solenne della Croce del Pellegrino, ricevuta dal Padre Generale e portata in processione lungo il cammino verso la Basilica di San Pietro. La processione, segnata da canti, preghiere e silenzi contemplativi, ha espresso il senso profondo di unità e di cammino condiviso che anima la spiritualità caracciolina.

Attraversando la Porta Santa, i partecipanti hanno vissuto un intenso momento di preghiera e riflessione, concludendo la prima parte del Giubileo con la benedizione finale all’Altare di San Pietro, nel cuore della Basilica Vaticana.

La Santa Messa Giubilare

Il gruppo si è poi diretto verso la Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, dove è stata celebrata la Santa Messa Giubilare, presieduta dal Padre Generale Theodoro Kalaw e concelebrata dal Padre Fernando Olivieri, Vicario Generale, dal Padre Francesco Iannamico (Delegazione San Francesco Caracciolo), dal Padre Liam Reza(Delegazione San Michele Arcangelo) e da tutti i sacerdoti caracciolini presenti.

Durante l’omelia, il Padre Generale ha offerto una profonda riflessione sul passo evangelico di Luca 10,2 – “La messe è abbondante, ma gli operai sono pochi.”
Ha ricordato che il Giubileo è «un tempo sacro di grazia e di rinnovamento», un ritorno al Signore «con gratitudine, umiltà e speranza».

“Come San Luca,” ha detto, “siamo chiamati ad essere strumenti di guarigione e misericordia. La nostra vocazione non è quella di amministrare la perfezione, ma di accompagnare i feriti, di camminare accanto a chi soffre.”

Padre Kalaw ha poi invitato i confratelli a riscoprire «la freschezza e la gioia della vita caracciolina», sottolineando che la forza dell’Ordine «non risiede nel successo personale, ma nella fraternità vissuta».
Richiamando il tema capitolare “Camminare umilmente con il Signore”, ha esortato tutti a vivere la missione giubilare come testimoni di misericordia, fraternità e gioia evangelica.

La cerimonia conclusiva nella Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria

Dopo la celebrazione eucaristica, il gruppo ha raggiunto la Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, sede storica dell’Ordine a Roma, per la cerimonia conclusiva del Giubileo.
In questo luogo ricco di storia e spiritualità, si è svolto un momento di preghiera, ringraziamento e rinnovata consacrazione, durante il quale i religiosi e i laici partecipanti hanno espresso la loro gratitudine al Signore per il cammino condiviso.

La chiesa, situata nel cuore del rione Campitelli, tra le rovine del Portico d’Ottavia, risale al VII secolo e deve il suo nome alla vicinanza con l’antico mercato del pesce (“in pescheria”).
Dal XVII secolo è affidata ai Chierici Regolari Minori, che vi hanno stabilito la loro sede romana, facendone un punto di riferimento per la vita spirituale, culturale e caritativa della città.

La cerimonia conclusiva, presieduta dal Vicario Generale, ha rappresentato un gesto di gratitudine e continuità, rinnovando la consapevolezza che il Giubileo non è solo una meta raggiunta, ma un nuovo inizio di missione e di servizio.

Un momento di comunione fraterna

Successivamente, la giornata si è conclusa presso la Casa Generalizia dei Chierici Regolari Minori, dove i partecipanti hanno condiviso un clima di fraternità e gioiosa comunione durante l’Agape fraterna.
Questo momento conviviale ha espresso visibilmente lo spirito di famiglia e di unità che unisce i Caracciolini nel mondo, suggellando con semplicità e calore una giornata di intensa vita ecclesiale e comunitaria.

“Il nostro Giubileo – ha concluso il Padre Kalaw – non è la fine di un evento, ma l’inizio di una missione rinnovata. Continuiamo a camminare insieme, umilmente, portando la luce di Cristo nei luoghi dove l’amore è più necessario.”

Con questa celebrazione, i Padri Caracciolini hanno rinnovato pubblicamente il loro impegno a vivere il carisma di San Francesco Caracciolo — adorazione e servizio — nel cuore della Chiesa e in fedeltà al Vangelo, uniti nella gioia di appartenere a Cristo e nella speranza di un mondo rinnovato dalla misericordia.